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Modi di dire: P
perfida
Albione Spregiativo epiteto usato
contro l’Inghilterra (Albione, probabilmente dal latino albus, “bianco”, con riferimento alle bianche scogliere che
fronteggiano la costa francese) la cui paternità è attribuita a Napoleone, ma
in realtà reperibile per la prima volta (in questa forma) nel Calendrier républicain del 5 ottobre 1793 e rispecchiante gli
antichi sentimenti di ostilità nutriti dai Francesi verso gli Inglesi, frutto
di secoli di guerra. Già Bossuet (1627-1704) aveva scritto: La
perfida Inghilterra. Mussolini riesumò l’ingiuria, che trovò popolarità
anche da noi.
prendere
un granchio
Equivocare, sbagliarsi di grosso, prendere un
abbaglio. Probabilmente viene dal fatto che, se un granchio afferra l’amo, il
pescatore si illude di aver catturato chissà quale grosso pesce e ritira in
fretta e furia la lenza, ma solo per costatare l’errore e, deluso, lanciare
qualche moccolo. piove governo ladro! Battuta
che si ripete scherzosamente a proposito dell’abitudine dì addossare al
governo, alle autorità, allo Stato la colpa di ogni inconveniente. La inventò,
a commento di una vignetta, Casimiro Teja, direttore del giornale umoristico Il
Pasquino, nel 1861, dopo che una manifestazione indetta dai mazziniani
torinesi non si era potuta svolgere, non a causa di divieti governativi, ma di
un acquazzone. promesse da marinaio Che
non si mantengono. I marinai (d’altri tempi) erano famosi mancatori di parola,
sia verso le ragazze, sia verso i santi, ai quali si raccomandavano durante le
tempeste promettendo ceri e facendo voti d’ogni genere, destinati a essere
dimenticati non appena scampato il pericolo. passare sotto le forche caudine Subire
una grave umiliazione, non avendo alternative. Come i soldati di due legioni
romane sconfitte dai Sanniti presso Caudio (l’odierna Montesarchio, fra
Benevento e Capua) nel 321 a.C., che furono costretti a passare chini, in segno
di sottomissione, sotto il giogo, cioè sotto due lance infisse in terra e
sovrastate da una terza disposta orizzontalmente. prendere
due piccioni con una fava
Raggiungere due scopi con una sola azione.
L’espressione deriva probabilmente da un metodo, poco ortodosso, usato per
cacciare i piccioni, mediante un filo a un’estremità del quale era assicurata
una grossa fava secca. Una volta inghiottita l’esca, il volatile non era più
in grado di espellerla, come il pesce che abbocca all’amo. parlare ostrogoto Parlare
una lingua o un dialetto incomprensibile e di suono sgradevole (quanto
all’incomprensibilità, vale parlare
greco, turco, arabo), o anche parlare in modo sgrammaticato. Per i civili,
anche se decadenti, Romani, la lingua, gli usi e i costumi degli Ostrogoti,
calati in Italia nel 489 sotto la guida di Teodorico, erano quanto di più rozzo
e detestabile avessero mai conosciuto, e il loro nome passò in proverbio con
questi connotati spregiativi. parlar
di corda in casa dell’impiccato
Parlare a uno di cose che gli rinnovano la vergogna o
il risentimento, con ciò mostrando grave indelicatezza e mancanza di tatto. passare
in cavalleria Si dice, scherzosamente, di
cosa prestata e non avuta in restituzione, o che si ha motivo di supporre sia
stata fatta abilmente scomparire. Quel mio
libro non è più saltato fuori: sarà
passato in cavalleria. La locuzione viene sicuramente dal gergo militare, ma
è incerta l’origine di questo suo uso figurato. Forse per il fatto che la
cavalleria era assai più rapida della fanteria. passare
dall’osanna al crucifige Cadere
bruscamente da una condizione di ricchezza, di prestigio, alla miseria,
all’essere oggetto di disprezzo e di condanna. Con riferimento a Cristo,
acclamato al suo ingresso a Gerusalemme, la Domenica delle Palme, e sei giorni
dopo mandato a morte tra le grida di Crucifige!,
“Crocifìggi!”, della folla (Matteo,
21, 9, e 27. 22-23). paese
di bengodi Uno dei vari luoghi di delizia
(come il paese di Cuccagna dell’India Pastinaca) immaginati e descritti dal
Boccaccio nel Decamerone. A Bengodi
“si legano le vigne con le salsicce” (Dec.,
VIII, 3), e ogni altro godimento materiale è li, a portata di mano. Si cita
nel discorso per magnificare una condizione agiata o, al contrario, come
richiamo alla realtà. prendere
per il bavero Prendere in giro o anche
giocare un tiro mancino, raggirare. paga
Pantalone Si dice per deprecare, ma con una certa fatalistica
rassegnazione, gli sperperi del pubblico denaro da parte dello Stato e delle sue
amministrazioni. Pantalon de’ Bisognosi è un’antica maschera veneziana
della Commedia dell’arte che rappresenta il tipo del padre di famiglia dalla
scorza ruvida ma con la polpa tenera, destinato alla fine ad allentare i cordoni
della borsa. pagare (comperare) a peso d'oro Si usa in frasi iperboliche, per indicare entità di prezzo carissime. In tempi passati il pagamento in oro è stata una forma di pagamento reale. Nel diritto germanico, ad esempio, era stabilito che, in caso di omicidio, se i parenti della vittima fossero stati risarciti con il prezzo di tanto oro pari al peso del defunto/defunta, essi avrebbero rinunciato alla vendetta. In certi Paesi d'oriente c'era la consuetudine, in occasione della nascita di un figlio a qualche signorotto, di distribuire al popolo una quantità di monete pari al peso del neonato.
parce sepulto Latino:
perdona a chi è sepolto. Lo dice lo spirito dì Polidoro a Enea (Eneicle,
VI, 853) e si cita per esortare a non parlare male dei morti (e infatti ogni
critica ai difetti di un defunto è preceduta dall’espressione abbastanza
ipocrita: “Parlandone da vivo..”). Si usa con riferimento a chi, pur avendo
causato danni, è già stato punito dalle circostanze e, comunque, non è più
in condizione di nuocere. Parigi
val bene una messa Francese: Paris vaut
bien une messe. Così avrebbe risposto Enrico IV di Francia a chi
gli rimproverava di aver abiurato le dottrine calviniste (il 25 luglio 1593)
facendosi cattolico per accedere al trono. Si suole ripetere a giustificazione
di qualche compromesso con la propria coscienza, fatto in vista di un vantaggio pratico. parla come mangi! Esortazione,
spesso bonariamente ironica, rivolta a chi, per darsi tono, infiora il proprie
discorso di inutili paroloni, dei quali magari non conosce neppure il
significato. Esortazione valida per tutti a cercare di esprimersi con la massima
chiarezza e semplicità. part-time,
part-timer (pron. “pàt tàim”,
“pàt tàimoe“) Inglese:
rispettivamente “a tempo parziale” e “chi lavora a tempo
parziale”. Vi si contrappongono full-time (pron. “fùl tàim”) e full-timer
(quest’ultimo meno usato; pron “fùl tàimoe”): “tempo pieno” e
“chi lavora a tempo pieno”. per àspera ad astra Latino:
attraverso le asperità, alle stelle. Motto di incerta origine che, in altre
formulazioni, si trova in Seneca e altri autori latini; si ripete per ricordare
che la via del successo, o della virtù, è costellata di difficoltà e che chi
la intraprende non deve perdersi di coraggio. pietra
di paragone In
senso figurato, significa “termine di confronto, criterio, metro di giudizio,
prova che chiarisce definitivamente una situazione rivelando il valore o le vere
intenzioni di una persona”. La pietra di paragone è una varietà di diaspro
(udite, dall’antico nome lapis Lydius, “pietra
di Lidia") usata per saggiare l’oro e accertarne il grado di purezza.
Secondo un vecchio detto: “L’uomo ha la pietra di paragone per saggiare
l’oro, ma l’oro è la pietra di paragone per saggiare gli uomini”. plus ca
change, plus c’est la meme chose (pron
“plu sa sànz, pIu sè la mèm fòs”) Francese:
più cambia, più è la stessa cosa. Battuta ironica e paradossale della
scrittore francese J.B. Aiphonse Karr (1808-1890) circa la situazione politica
del sua Paese verso la metà del secolo scarsa. Divenuta proverbiale, la si
ripete a commento del sostanziale immobilismo (nonostante le apparenze
contrarie) di tante situazioni e della stessa natura umana. pochi, maledetti e subito Detto
popolare riferita ai soldi: meglio un pronto incasso, se pur modesto, che
l’incerta speranza di un più lauta guadagna di là da venire. politica del carciofo La
fa chi, in politica o altrove, raggiunge i suoi lini gradualmente. cogliendo le
occasioni favorevoli a mano a mano che si presentano. Fu Carlo Emanuele III di
Sardegna a dire che l’Italia era come un carciofo, da mangiare foglia per
foglia, non in un solo boccone. politica
del doppio binario
E’ quella seguita da un partito che, pur aderendo
alla maggioranza o facendo parte del governa, con scarsa coerenza collabora, più
o meno scopertamente, con l’apposizione favorendone gli scopi. pot-pourri
(pron. “pò puri”) Francese,
letteralmente: pentola putrida. È un piatto di origine spagnola (olio
podrida) a base di carni stufate e verdure varie cotte con esse. Per
estensione il termine è passato a indicare un opera composita, quale una scelta
di brani letterari a una fantasia di motivi musicali. O anche, con valore
spregiativo, qualcosa di riparato, prendendo un po’ qua e un po’ là, un
guazzabuglio, un’accozzaglia di cose disparate. pourparler
(pron. “purparlé”) Francese:
contatto, colloquio preliminare (diplomatico, d’affari o d’altra natura)
volto a sondare il terreno, ad avviare una trattativa. Dei “tanto per
parlare”, rendendo liberamente il senso originario del termine. prendere l'anguilla per la coda Riferito a chi risolve un difficile problema all'ultimo minuto o a chi riesce in un'impresa difficile e rischiosa o anche a chi, contro ogni previsione, raddrizza in extremis una situazione che sembrava definitivamente compromessa. Si riferisce all'anguilla perché questo pesce serpentiforme ha la pelle ricoperta da uno strato di muco tenacissimo che la rende particolarmente scivolosa soprattutto per la parte della coda la quale, assottigliandosi progressivamente, è quasi impossibile da trattenere.
primus inter pares Latino: primo tra uguali. Lo è chi, in un gruppo di persone di pari grado e dignità, ha maggiore autorità e una più elevata posizione gerarchica. Per esempio, il primo ministro nei Paesi a regime parlamentare, l’ufficiale più anziano che, in mancanza del comandante, ne assume le funzioni.
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