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Modi di dire: Q
qui si fa l’ Italia o si muore Frase
che, secondo G. C. Abba, Garibaldi avrebbe rivolto durante la battaglia di
Calatafimi (15 maggio 1860) a Nino Bixio il quale esprimeva timori circa
l’esito dello scontro con i borbonici. La si cita, quasi sempre in tono
scherzoso, per spronare qualcuno ad agire con decisione ricordando
l’importanza della posta in gioco. questi sono i miei gioielli, Solo
alle madri di ragazzetti più o meno terribili è consentito ripetere,
scherzosamente, la frase che la matrona romana Cornelia (figlia di Scipione
l’Africano e madre dei Gracchi) rivolse, indicando i figlioletti, alla
vanitosa amica la quale aveva fatto grande sfoggio dei propri gioielli e le
chiedeva di mostrarle i suoi. In latino: Haec
ornamenta sunt mea. qualis pater, talis filius Latino: quale il padre, tale il figlio. Massima
latina popolare, citata soprattutto a proposito dei difetti del figlio per
deplorarli o, più raramente, per scusarli. quarto potere
Definizione
spesso usata per la stampa (e oggi anche per gli altri strumenti di informazione
di massa) con allusione alla sua influenza sull’opinione pubblica e,
conseguentemente, sull’azione dei tre poteri dello Stato: legislativo,
esecutivo e giudiziario. Quarto potere si
intitolava la versione italiana del celebre film di Orson Welles Citizen
Kane (1941) che affrontava drammaticamente il problema e il cui successo non
fu estranea al diffondersi dell’espressione. questa o quella per me pari sono E’
il primo verso di una celebre aria del Rigoletto
(atto I, scena 1a) di Verdi, su libretto di Francesca Maria
Piave, e si riferisce alle donne. Lo si cita allo stesso proposito o quando,
essendoci offerta una scelta, la rifiutiamo per indifferenza o sfiducia, o
magari per il motivo contrario, riponendo piena fiducia in chi ce la offre. questione di lana caprina Locuzione
che si incontra in Orazio (Epistole, 1,
18, 15), ma già proverbiale ai suoi tempi, usata per definite una disputa
senza fondamento, una discussione oziosa su un problema inesistente o mal pasto. quinta colonna Corpo
clandestino che agisce dietro le linee nemiche. In senso figurato si usa nel
linguaggio politico (e in quello comune) per designare le spie, i traditori
potenziali che operano a favore degli avversari. L’espressione è spesso
riferita anche a una sala persona, non a un gruppo. Durante la guerra civile
spagnola (1936-’39) il generale franchista Mula Vidal affermò alla radio che,
oltre ai quattro eserciti che assediavano Madrid, ve n’era un quinto (la
“quinta colonna”) all’interna della città, pronto a entrare in azione
contro i repubblicani. quis
custòdiet custodes? Latino:
chi custodirà i custodi? Si cita, nella forma latina o in italiano, per
stigmatizzare la corruzione di certi pubblici funzionari, l’agire scorretto di
chi dovrebbe, per la posizione che occupa, dare il buon esempio. Il detto
proviene, lievemente variato, da una satira di Giovenale (Satire, VI, 348-49). quorum Latino:
dei quali. Con questa parola aveva inizio il testo di una antica legge inglese
che fissava il numero minimo di giudici, due, necessario per la validità di un
processo. Nel linguaggio politico e giuridico, è la stessa cosa che “numeno
legale” cioè il numero dei membri di un’assemblea (la Camera dei deputati;
l’assemblea di un ente, di una società commerciale, eccetera) legalmente
necessario perché le sue deliberazioni siano legittime. Quorum è detto anche il numero di voti, stabilito dalla legge, che
il candidato di un partito in un collegio elettorale deve ottenere per poter
essere eletto.
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