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Erbe e piante medicinali

Alloro
L'alloro nella mitologia greca era una pianta
sacra ad Apollo; il dio se ne sarebbe cinto la testa facendone un simbolo di
gloria e di trionfo. Gli atleti vincitori delle prime Olimpiadi (776 a.C.)
furono incoronati con ghirlande di alloro. Nei giardini imperiali dell'antica
Roma questa pianta era coltivata per incoronare gli imperatori e i grandi
condottieri dopo imprese belliche particolarmente importanti. Nel Medioevo e nel
Rinascimento la corona di alloro era offerta a coloro che si fossero distinti in
modo significativo nel campo della letteratura e della poesia. Il termine
"laurea", "laureato/a" deriva da questa consuetudine. L'alloro (Laurus nobilis)
è una pianta sempreverde e in medicina è efficace contro l'eccessiva
sudorazione, il raffreddore e i reumatismi.
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Basilico
Il basilico
è coinvolto in numerose leggende; una racconta che
l'imperatrice Elena, madre di Costantino, la trovò sul luogo della crocifissione
di Gesù e da costei fu diffusa in tutto l'Occidente. Altre leggende popolari
hanno associato il basilico all'idea dell'amore terreno, tanto che un vaso di
Basilico sul balcone di una giovane doveva essere interpretato come segno di
disponibilità a ricevere l'innamorato. Il basilico, dal greco basilicós (regale), è un'erba probabilmente originaria
dell'India, coltivata in tutta l'Asia fin dal 2000 a.C. In fitoterapia il basilico è indicato
per i suoi effetti benefici sul sistema nervoso (agitazione, insonnia), lenitivo
in caso di dolori gastro-intestinali e di giovamento contro raffreddore, tosse e
catarro.
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Carciofo
Il
carciofo (Cynara scolymus) deriva da lunghi e pazienti incroci del cardo
selvatico. Nell'antica Roma non era considerato di buon auspicio. Nel Medioevo si smarrì
quasi completamente la domesticità di questa pianta ma nel Rinascimento
ricomparve sulle mense importanti come verdura nobile, tanto che Caterina de'
Medici rischiò di morire d'indigestione per averne mangiati troppi. Nel corso
dei secoli furono attribuite, indebitamente, a questa pianta proprietà
afrodisiache. Oggi si riconoscono al carciofo ottime virtù contro disturbi
epatici e dell'apparato digerente; è un ottimo depurativo dell'organismo ed
inibitore della produzione di colesterolo.
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Ginepro
Il
Ginepro (Yuniperus communis) è una pianta ritenuta fin dall'antichità portatrice
di poteri magici e simbolo di fertilità. Nel Medioevo si cucivano rametti di
ginepro sugli abiti come talismani e si appendevano alle porte delle case o
delle stalle per allontanare influssi malefici. Un uso abbastanza diffuso in Europa era quello di bruciare
i rami di questa pianta per
purificare l'aria o per prevenire malattie quali la peste e la lebbra; le infermiere francesi, durante la seconda guerra mondiale,
bruciavano il ginepro per purificare le sale degli ospedali. Gli olandesi del sec. XVII cominciarono ad usare le bacche di
questa pianta per ricavarne una bevanda alcolica: il gin. In medicina si usa il
ginepro come diuretico, stimolatore gastrico, lenitivo dell'asma e del catarro
bronchiale.
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Menta piperita
La
menta è una pianta erbacea perenne, già nota ed utilizzata nell'antica medicina
cinese ed egiziana, tra i greci e i romani. Gli arabi la usavano
come bevanda, apprezzandone le qualità dissetanti e rinfrescanti. La varietà
"piperita" (Mentha piperita) risale al 1696, quando il botanico
inglese John Ray, in sede di classificazione dei vari tipi di menta, scoprì
questa varietà sconosciuta e inconfondibile per il suo intenso profumo e la
denominò peppermint. La pianta si diffuse in tutta Europa soprattutto
quando si cominciò ad estrarne il mentolo, sostanza ampiamente usata nei
settori farmaceutico, dolciario e liquoristico (caramelle, gomme da masticare,
dentifrici, ecc...). In medicina ha effetti benefici contro dolori gastrici e
diarrea. È usata anche come sedativo della tosse ed espettorante.
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Pepe nero
Il
pepe nero (Piper nigrum) è una pianta originaria, probabilmente, dell'India. Il
Pepe "nero", "bianco", "verde" non deve far pensare a varietà diverse, ma a
diversi momenti di maturazione dello stesso frutto. Molto conosciuto fin
dall'antichità, costituisce una delle spezie più ricercate e costose; fu per
secoli uno dei prodotti che più sostenne il commercio con l'Estremo Oriente. I
romani lo usavano nelle ricette più svariate, specialmente in combinazione con
miele, noci, latte e persino per aromatizzare il vino. Si racconta che quando i
Goti nel 408 assediarono Roma, misero sul piatto delle
trattative, insieme all'oro e all'argento, anche 3.000 libbre di pepe. Questa spezia veniva impiegata nel Medioevo anche come merce di scambio al posto della
moneta. In medicina sviluppa un'azione antisettica e revulsiva ma se ne
sconsiglia l'utilizzo a causa di non improbabili e non leggeri effetti
collaterali.
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Peperoncino
Il
peperoncino (Capsicum annuum) fu un condimento molto comune in Asia fin
dall'antichità ma praticamente sconosciuto in Europa fino alla scoperta
dell'America. Una volta conosciuta, la pianta ebbe un rapido successo,
specialmente dal punto di vista ornamentale sebbene le sue virtù curative e
gastronomiche rimasero a lungo ignorate. Si consigliava come rimedio estremo
contro il mal di denti; veniva utilizzato, come polvere da spargere all'interno
dei calzini o delle scarpe per proteggere i piedi dal freddo, o da applicare
sulle dita dei bambini affinché non le succhiassero. Il peperoncino era anche aggiunto al
tabacco da fiuto, consuetudine che ben presto cadde in disuso per la sua
pericolosità. In erboristeria è utilizzato come espettorante e
antireumatico; efficace contro il mal di mare, l'incontinenza urinaria e i
reumatismi, è usato anche per lozioni contro la caduta dei capelli.
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Porro
Il porro (Allium porrum) è
un vegetale molto noto ed apprezzato
fin dall'antichità; Ippocrate ne
descrisse le proprietà curative quali l'aumento
della diuresi e l'efficacia contro la tisi. Si racconta che in Egitto il
faraone Cheope, guarito da una fastidiosa
malattia, abbia ricompensato con cento
mazzi di porri il medico che lo aveva curato.
Nel mondo romano sembra che Nerone
mangiasse tanto Porro da essere soprannominato "il porrofago".
Nel sec. XVII questa pianta fu celebrata
come afrodisiaca. Il porro ha proprietà diuretiche, efficace
contro la calcolosi renale e vescicale; per
uso esterno si adopera sotto forma di
cataplasma (contro torcicollo, lombaggini,
tumefazioni reumatiche, artritiche e gottose). Si usa anche tagliato
fresco per strofinare sulle punture di insetti.
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Rosmarino
Il rosmarino (Rosmarinus officinalis) è un arbusto sempreverde
dell'area mediterranea.
Conosciuto
sin dall'antichità è associato
il concetto di fedeltà, da qui l'usanza
di intrecciare corone di rosmarino con cui le
giovani spose si ornavano la testa nei giorno delle
nozze, usanza prolungatasi fino al Medioevo. Per
il suo profumo intenso, nell'antichità si usava
bruciare rami di questo arbusto per purificare gli
ambienti. Ritenuto ricco di proprietà antisettiche,
era impiegato, in tempi passati, per conservare la
carne sulla quale si spargevano le verdi
foglioline. In medicina si riconoscono al rosmarino qualità digestive,
antispasmodiche e carminative. È usato anche per curare bronchiti e
dolori articolari.
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Salvia
La salvia (Salvia officinalis) è conosciuta in tutta la fascia
mediterranea dove nasce spontaneamente. Fin
dall'antichità è apprezzata per le sue numerose qualità curative, per
questo i latini la chiamavano "salvia" (da
salus, salute - o solvus, salvo). A questo vegetale è collegata
la "Storia dei quattro ladroni": si racconta
che durante la peste di Tolosa (1630)
quattro manigoldi si diedero a fare
razzia nelle case degli ammalati.
Quando furono catturati fu chiesto loro il
segreto che li aveva scampati dal contagio,
i ladroni chiesero di aver salva la
vita e, ottenuta la garanzia, rivelarono il loro segreto:
un prodotto ottenuto dalla macerazione in
aceto di rosmarino, timo, lavanda e molta
salvia. In medicina ha proprietà
antinfiammatorie, espettoranti e balsamiche, digestive, stimolanti della
bile, dermatologiche. È usata anche contro la caduta dei capelli.
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Zafferano
Lo zafferano (Crocus sotivus) è una pianta erbacea
del bacino mediterraneo dalla cui infiorescenza
si ricava la droga omonima usata come colorante
in liquoreria, in farmacia e in profumeria.
I costi da capogiro di questa droga dipendono
dal fatto che per ottenerne un Kg occorrono
200.000 fiori e 500 ore di manodopera. Molto usato nell'antichità, costituì una
tra le più forti
spinte al commercio tra Oriente ed Occidente. Per
molto tempo i Fenici ne ebbero una specie di
monopolio. In tempi più recenti, nella Repubblica di Venezia,
funzionava un ufficio addetto esclusivamente
all'acquisto dello zafferano, mentre a Verona
tale droga era sottoposta a dazi esorbitanti.
Quando, alla fine del XIV sec., la
spezia cominciò ad essere coltivata
in tutta Europa, i prezzi si mitigarono, anche se la sua fama continuò
a crescere. In medicina ha qualità
digestive, stimolanti, lenitive dei
dolori mestruali.
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n.b. per droga si intende un prodotto di origine naturale con sostanze attive
dal punto di vista farmacologico (principi attivi)
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