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Tecnica di smacchiatura

 

 

Quando ci si appresta al vero e proprio lavoro di smacchiatura, bisogna mettersi comodi e procedere senza fretta. Si può lavorare indifferentemente sul tavolo della cucina, dopo averlo ricoperto con un telo bianco e pulito. Oppure sull'asse da stiro. Preferibilmente accanto ad una finestra: per avere più luce e aprirla quando si usano solventi tossici.

La smacchiatura è un lavoro manuale e come tale richiede metodo e tecniche precisi: piccoli accorgimenti che, una volta imparati, diventano automatici e consentono di lavorare meglio. Radunare tutto l'occorrente accanto al piano sul quale si intende lavorare, consentirà di avere tutto a portata di mano.

Le fasi per un risultato perfetto:

  1. Se la macchia si presenta rigida o con un piccolo spessore, è necessario grattar via la sostanza solida con un cucchiaino da tè o da caffè, con la punta arrotondata (se necessario, si ammorbidisce con burro oppure con olio).

  2. Si posa la parte da smacchiare sopra una tela pulita, ripiegata più volte su se stessa, poi si interviene con lo smacchiatore sul rovescio, in modo da far assorbire al panno sottostante lo sporco della macchia.

  3. Si applica lo smacchiatore liquido a poco a poco, facendolo penetrare con un tampone di stoffa di lino o di cotone oppure con una spazzolina morbida. Si tampona senza sfregare e con un movimento dall'esterno della macchia verso il centro, in  modo da non spandere lo sporco.

  4. Quando lo sporco sarà sparito completamente, si sciacqua con uno straccetto pulito imbevuto di acqua e ben strizzato.

  5. Si lascia asciugare per bene e se necessario si tolgono gi aloni utilizzando acqua calda e aceto, cospargendo la zona con polvere assorbente, con un prodotto sgrassante o con un lavaggio can acqua e detersivo.

Via gli aloni

Alle volte, dopo aver eliminato una macchia, resta comunque un visibile alone. Nella maggior parte dei casi, e per i tessuti che lo consentono, il segno si elimina con un semplice lavaggio del capo. Per evitarne la formazione, nei tessuti lavabili e chiari, si può applicare sulla macchia il solvente impastato con un assorbente in polvere. Meglio ancora utilizzare uno smacchiatore a secco spray (efficace anche sulla lana e sulla seta) che contiene in un solo prodotto il solvente e l'assorbente. Se il tessuto è lavabile, si può anche inumidirlo e strofinare sul punto un po’ di detersivo liquido e poi sciacquare. Su alcuni tessuti non lavabili invece, a volte, basta una semplice grattatina con l'unghia o una stropicciata con le mani per far sparire completamente l'alone.

DA LAVARE SUBITO

Queste le macchie che devono essere rimosse immediatamente con acqua a temperatura ambiente: acidi (aceto, succo di limone), amidi (impasto per pane e pizza), bevande alcoliche (vino, birra, sidro, liquori), bianchetto (se ha una composizione a base acquosa), bibite, caffè, caramello, candeggianti al cloro, collutorio, cereali (sia cotti che secchi), creme di bellezza, dentifricio, detergenti per metalli, marmellate, miele, prodotti depilatori, pomodoro, sangue, sciroppi, succhi di frutta, tabacco, nicotina, tè, uova, urina, verdura, zuccheri.

Come candeggiare

A volte, nonostante tutti i tentativi possibili, le macchie non vogliono proprio andarsene. Come ultima risorsa, per i tessuti che lo sopportano (vedere l'etichetta), non resta altro che il candeggio: processo di ossidazione che brucia le macchie scolorendole. Ma il trattamento indebolisce le fibre e scolorisce i tessuti. Va quindi usato sempre con molta attenzione

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Per non corrodere il tessuto, non versare candeggina pura sulla macchia.

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Per ogni litro d'acqua si deve prevedere uno o due cucchiai di candeggina.

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Non utilizzare acqua bollente: potrebbe fissare le macchie anziché scolorirle.

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Lasciare i panni bianchi in ammollo per circa un'ora; quelli colorati per dieci minuti.

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Risciacquare bene con acqua e aceto.

 

 

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